Centro di gravità, permanente.

– E’ il compleanno di Franco Battiato, e in radio trasmettevano una sua canzone rappresentativa, indovina quale..

– Centro di gravità permanente? E naturalmente l’avrai cantata a squarciagola visto che è una delle poche di cui ricordi tutte le parole senza sbagliare.

– Certo, è stato bellissimo. E mentre rientravo in ufficio pensavo al fascino un po’ snob che di quel "non sopporto i cori russi, la musica finto-rock la new wave italiana il free jazz punk inglese…. neanche la nera africana" . E poi, più che al centro di gravità, pensavo alla permanente di quei capelli, ora lunghi e grigi…. lo trovo sexy, oggi. Gli uomini invecchiano meglio…. 

– … ti sei fermata a quel pensiero lì?

– No. Ho ripensato a tante cose: agli anni della scuola, a quando ero piccola e le canzoni da grandi cantate da mio fratello un poco mi avvicinavano a lui… Ho ripensato alle vecchie convinzioni sulla potenza della musica sulla vita delle persone. Ma il massimo è stato …..  scendendo giù per la collina, quando in Strada Cauda ho incrociato una macchina. C’era un ragazzo alla guida, e stava cantando anche lui: ci siamo guardati per un attimo mentre le nostre labbra si muovevano nelle stesse parole.

– E’ stato fantastico. Non provavo una sensazione di universalità musicale così forte dai tempi degli ultimi concerti, quando facevo telefonate solo per fare ascoltare della musica a qualcuno… non mi succedeva da così tanto tempo, e pensare che una volta mi bastava una canzone così in una mattina di sole e scrivevo per ore, mi emozionavo e mi sentivo viva. E’ stato…. prima che comprassi una vestaglia blu, prima che mi sentissi sempre stanca, incazzata e triste. E’ stato….. come un volo nel passato.

Ma… tanto …. chettelodicoaffare.

Cerco un centro di gravità permanente……

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